In principio era il sarto, poi fu l’abito confezionato.

Fu nel dopoguerra che si concretizzò la rivoluzione sartoriale; l’abito ‘su misura’ cucito dal sarto lasciava il posto a quello ‘di serie’ confezionato industrialmente .

Le industrie manifatturiere hanno invaso il mercato con abiti prodotti secondo standard prefissati con una suddivisione per ‘taglia’ in modo da poter soddisfare le diverse conformazioni corporee di una vastissima clientela. A ogni ‘taglia’ si fa corrispondere, in una prefissata proporzione, la larghezza delle spalle, il giropancia e la lunghezza delle maniche per le giacche e il girovita e lunghezza dei gambali per i pantaloni.

Alcuni i negozi di abbigliamento forniscono un servizio di sartoria dove, un artigiano sarto, effettua le modifiche necessarie affinché un abito confezionato possa essere adattato alle ‘misure’ dal cliente. In genere si accorcia la manica e/o si spostavano i bottoni della giacca, si stringe/allarga il girovita e/o si allunga/accorcia la lunghezza dei pantaloni. Il più delle volte con le dovute modifiche si riesce ad adattare l’abito confezionato al singolo individuo; altre volte, per determinati modelli, le modifiche da apportare sarebbero così radicali da non essere economicamente vantaggioso apportarle e quindi si opta per cambiare modello.

I vestiti confezionati ebbero ed hanno ancora un enorme successo perché consentono all’uomo/donna moderna di poter cambiare spesso abbigliamento e ad un prezzo molto inferiore (circa un terzo) di quello fatto ‘su misura’ dal sarto. Oggi il mercato degli abiti confezionati rappresenta il circa il 95% di tutto il venduto.

Parallelamente al mercato degli abiti confezionati è sopravvissuto un mercato di nicchia per coloro che tuttora desiderano l’abito ‘su misura’ ovvero per quelli che continuano ad andare dal sarto consapevoli del costo notevolmente più alto.

In principio era la montatura ‘standard’, poi fu EVO, la montatura ‘SU MISURA’.

Oggi nel mondo degli occhiali sta avvenendo una rivoluzione esattamente contraria a quella che è avvenuta per gli abiti ovvero il passaggio dalle montature ‘standard’ a quelle ‘su misura’, entrambe prodotte in serie.

Finora tale passaggio è stato rallentato da due fattori: l’eccessivo costo  e i tempi di attesa per ottenere una montatura ‘su misura‘.

Le montature ‘su misura‘ EVO, avendo costi paragonabili a quelle ‘standard‘ e nessun tempo di attesa (perchè si trovano in negozio) hanno fatto venir meno i motivi della transizione. Il prezzo particolarmente contenuto delle montature EVO si è potuto ottenere perché sono anch’esse prodotte in serie come quelle ‘standard‘ .

La sostanziale differenza tra una montatura ‘standard‘ e una ‘su misura‘ EVO è che la prima è rigida mentre la seconda è articolata e regolabile.

Le regolazioni sono rese possibili perché le montature EVO sono dotate di due dispositivi che agiscono sulla dimensione del naso-ponte, sull’inclinazione della sella nasale, sulla pressione delle aste dietro le orecchie, sulla lunghezza delle aste e sono  in grado di assecondare l’eventuale orecchio più basso.

I due dispositivi sono: un micro-meccanismo applicato al naso-ponte della montatura e  una cerniera d’asta multifunzione che sostituisce la classica cerniera di chiusura delle aste.

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