Dalla nascita degli occhiali moderni alle montature EVO
Era la fine dell’Ottocento quando iniziò la diffusione su larga scala delle montature nella versione attuale con due cerchi oculari e due aste che si appoggiano alle orecchie.
In quegli anni, il crescente gusto per l’estetica portò gli occhiali da vista ad essere un accessorio di moda oltre che un ausilio per la vista.
Da quando sono nate ad oggi, nelle montature moderne si è cercato di migliorare il confort, la stabilità e, con l’avvento delle lenti progressive, anche l’assetto visivo.
Erano gli anni 30 del Novecento quando Giuseppe Ratti, ideatore delle montature Persol, nel nome di un solo principio: rendere ogni paio di occhiali praticamente ‘su misura’ per una perfetta vestibilità, proponeva più di quattro misure per ciascuna montatura, ponti diversi in altezza e ampiezza e aste di varie lunghezze.
Inoltre, per alleviare la pressione delle aste sulle tempie, La Persol introduceva Meflecto, una speciale asta flessibile brevettata alla fine degli anni 30.
Sempre nell’ottica di assicurare la calzata confortevole, la Persol, introduce in quegli anni uno speciale processo di lavorazione noto come ‘telatura’ che fa aumentare la superficie di appoggio della montatura e quindi distribuisce meglio il suo peso. La ‘telatura’ consiste nello smussare gli spigoli della parte inferiore del naso-ponte.
Dal dopoguerra in poi, con la esplosione della domanda di occhiali, i produttori invasero il mercato con innumerevoli modelli costruiti su più standard dimensionali, soddisfando, in maniera più o meno efficace, le esigenze fisionomiche della popolazione (potenziali acquirenti di occhiali).
La possibilità quindi di trovare tra i numerosi modelli messi a disposizione quello che più si ‘adatta’ al proprio viso, ha praticamente reso improduttiva la ricerca per la perfetta vestibilità. I produttori si sono principalmente dedicati alla ricerca di nuovi materiali per rendere le montature più leggere e più resistenti; gli occhiali glasand (montature senza cerchi oculari) sono un esempio di leggerezza e di design innovativo, quelle in titanio e in carbonio sono esempi di leggerezza e resistenza.
In sostanza, dopo il sopracitato tentativo della Persol (con più misure di uno stesso modello) per rendere disponibili gli occhiali fatti ‘su misura’, nulla è stato fatto per ottenere montature che si adattino alla fisionomia specifica di qualunque volto.
Alcuni produttori però, consci del fascino che suscitano i prodotti fatti ‘su misura’ hanno deliberatamente proposto alcuni dei loro modelli come se fossero ‘sartoriali’ quando invece sono solamente personalizzabili.
Nel 2013, quasi un secolo dopo l’introduzione dell’unica vera innovazione (l’asta Meflecto di Persol), un cittadino qualunque, un non addetto ai lavori, tale Francesco Perdichizzi di professione ingegnere, stufo di dover indossare occhiali che erano il compromesso tra la conformazione ergonomica del proprio viso e lo standard dimensionale con cui sono fatte le montature, ha deciso di dedicarsi alla ricerca per rendere le montature prodotte in serie adattabili alla fisionomia del volto di ciascun individuo. Lo scopo della ricerca era quello di consentire a ciascun individuo l’acquisto della montatura desiderata (non quella che gli calzava meglio) avendo la indossabilità sartoriale.
Dopo aver studiato attentamente quali sono i fattori che influenzano la perfetta calzata degli occhiali, l’ing. Perdichizzi ha elaborato un progetto che prevede l’introduzione di due speciali dispositivi in grado di trasformare le montature prodotte in serie da un prodotto realizzato secondo standard dimensionali preconfigurati ad un prodotto che può assume le misure ergonomiche del volto di ciascun individuo che le indossa ovvero riprodurre l’occhiale sartoriale o ‘su misura’ che dir si voglia.
Il progetto, denominato EVO (che sta per EVO-luzione), rappresenta il salto generazionale delle montature, si passa dalle quelle attuali, rigide e immodificabili, a quelle regolabili da adattate al volto di ciascuno individuo e a qualsiasi tipologia di lenti.
Per realizzare tutto ciò ha ideato due micro-meccanismi da inserire nelle montature: uno applicato al naso-ponte e l’altro da applicare in sostituzione della classica cerniera d’asta.
Il micro-meccanismo applicato al naso-ponte consente la regolazione della dimensione del ponte della montatura mantenendo invariata la misura del calibro ed inoltre garantisce una adeguata superficie di appoggio sul naso assecondando l’inclinazione della sella nasale. La possibilità di adattare la misura del ponte al dorso nasale lasciando invariato il calibro della montatura è una caratteristica di EVO che consente di far sempre indossare la montatura ben calibrata all’ovale del viso. Questa possibilità non è prevista in nessuna delle montature attualmente in commercio infatti, i modelli che prevedono più dimensioni di ponte prevedono, per ciascuno di essi, una diversa misura di calibro, come se ad un dorso nasale grande corrispondesse sempre un ovale di viso altrettanto grande (ma sappiamo che non è sempre vero).
Il micro-meccanismo che sostituisce la classica cerniera di chiusura delle aste (denominato cerniera pantoscopica) consente di: ottenere l’assetto visivo adatto a tutte le tipologie di lenti (comprese quelle progressive), di diminuire la pressione delle aste sulle tempie (funzionamento asta flex), di modificare la lunghezza delle aste, di assecondare l’eventuale orecchio più basso ed infine di regolare la pressione sulla testa del terminale delle aste dietro le orecchie.
torna alla HomePage